Nell’antica Grecia il pane aveva un ruolo fondamentale nell’alimentazione, tanto che diventò oggetto di culto. La dea del grano e del pane era chiamata Demetra, la Madre Terra. Nella nostra Sicilia, terra di miti e tradizione, sin dalla Magna Grecia, la preparazione del pane ha da sempre rappresentato un vero e proprio rito con caratteri di sacralità.
Ogni festa religiosa ha un proprio pane rituale che addobba altari di chiese e tavole. Ogni tipologia di pane assume un significato particolare nella tradizione popolare: a Pasqua i più tradizionali sono i “Pani cu l’ova” che simboleggiano un rito di rinascita della natura, di resurrezione e di speranza.
Questi, divenuti ormai con il tempo delle vere a proprie opere d’arte della pasticceria tradizionale, nascono come ‘pani speciali‘ diversi da quelli di consumo quotidiano e assumono nomi diversi a seconda della località di preparazione” o panaredda, anceddu ccù l’ovu, “cuddura cull’ovu”
Infine con le loro diverse forme (panierini, colombe, cavallucci, cuori) e formulazioni, sono l’esempio di come l’evolversi dei pani rituali (pani cu l’ova pasquali) si trasformi in produzione di dolci con utilizzo di ingredienti estranei alla panificazione tradizionale.